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Giovedì 19 febbraio Legambiente presenta un dossier di propria elaborazione dal titolo “Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il Regolamento Edilizio Unico”.
Prendendo spunto dal Decreto Sblocca Italia (L. n°164/2014) che prevede l’adozione di un regolamento edilizio tipo al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti, Legambiente ritiene che l’adozione di un regolamento siffatto possa rappresentare un’opportunità per spingere l’innovazione e dare una prospettica di uscita dalla crisi del settore edile.
Allo stato attuale, in assenza di un coordinamento nazionale, i Comuni che hanno introdotto parametri di sostenibilità nei propri R.E. sono censiti in numero 1182. Si tratta del solo 14,7% dei Comuni italiani ma dal 2008 ad oggi si è verificato un incremento pari a circa 6 volte. La popolazione coinvolta raggiunge i 23,5 milioni di abitanti che rappresenta il 39,1% dell’intera popolazione italiana. La diffusione geografica mostra la presenza di tutte le regioni, con prevalenza dei comuni di Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.
I parametri energetico-ambientali utilizzati riguardano: il confort termico ed acustico, il contesto locale, le energie rinnovabili, le risorse idriche, l’efficienza energetico e la certificazione energetica.
Per Legambiente, in definitiva, gli obiettivi che si devono perseguire con il regolamento edilizio tipo sono in particolare due: individuare procedure semplificate per interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio coinvolgendo il Ministero dei Beni Culturali; chiarire i parametri di riferimento per gli interventi e le prestazioni da raggiungere tenendo conto delle Direttive Europee e del quadro di innovazioni prodotte dai regolamento edilizi comunali e oggi diffuse nel territorio italiano.