L’opera, a servizio del centro storico, prova a non sostituire il degrado ambientale del preesistente distributore carburanti con il degrado fisico di un’area amorfa.
Tra il parcheggio e la strada non un anoressico marciapiedi, bensì una piazza lineare.
Le percorrenze sono organizzate separando nettamente la parte carrabile da quella pedonale. I posti riservati per legge ai diversamente abili sono dotati di pensiline in acciaio. La pubblica illuminazione a led è ad alta efficienza energetica. Videosorveglianza e luce bianca garantiscono la sicurezza urbana.
Le chiome degli alberi riparano dal sole; barriere verdi, con specie mediterranee, riducono effetti inquinanti e impatto visivo. La pietra lavica è lastra su cui camminare, filamento per delimitare ciglio stradale e stalli auto, pietrisco per drenare le aiuole.
Le foglie incise sulle pensiline, già alleggerite dal bianco, sono immagine di sensibilità comune, ma pulita e speranzosa. Le foglie sull’asfalto, orme del passato, giacciono lì dove un tempo sorgevano terrazzamenti e giardini. La parola “Agrumeto” rimarca il ricordo della bellezza da cui ripartire per riqualificare il territorio.
Autentico evento, la realizzazione dell’opera: esagerazioni di una collettività affamata di spazi.
Come portatori di interesse influenti, la pizzeria, il bar, l’usciere, hanno commentato e vissuto la posa di ogni singolo elemento. Telefonate vivaci agli uffici comunali per apprendere il perché della parola “Agrumeto”. La collettività si è simpaticamente appropriata di un “non-parcheggio”.
Luogo: Sant'Egidio del M. A. (SA)
Coordinamento: A. Granato
Architettura: G. Covino, A. Granato
Importo lavori: 200.000 €